Dopo 5 anni si torna a parlare dell’area delle Ex Officine delle Ferrovie della Calabria, situata tra Viale Mancini e Via Popilia. Un’area che, negli ultimi dieci anni, ha resistito alla cementificazione selvaggia che ha caratterizzato il resto del viale e nella quale si sono sviluppate e consolidate una serie di esperienze costruite dal basso di notevole impatto e utilità sociale.
A metterle in discussione sono alcuni sotto punti dell’accordo di programma relativo alla metropolitana leggera sottoscritto nelle scorse settimane da Regione Calabria, Provincia di Cosenza, Comune di Cosenza e Rende. O, per meglio dire, la velocità con cui l’accordo prevede l’elaborazione del progetto completo di fattibilità tecnica ed economica.
Analizzando l’accordo, nel punto 5.4.5. dell’art. 3, si afferma che l’area <<sarà destinata ad esclusivo uso pubblico>> e il comune <<si impegna, a fini ed effetti perequativi, di un valore urbanistico in favore della Regione Calabria/FdC, su immobili presenti sul territorio di Cosenza>>, fissando che <<la cessione avverrà entro tre mesi dalla sottoscrizione del presente accordo>> per mezzo di <<determinazione congiunta>>.
Oggi si parla di progetti esecutivi che, stando al punto 4 di cui agli Impegni del Comune di Cosenza, cita <<Fornire alla Regione Calabria, entro 60 gg., […] il Progetto completo di fattibilità tecnica ed economica […] delle opere ad esclusivo uso pubblico che si andranno a realizzare>> ci preme sottolineare però, che ad oggi, le realtà attive nell’area non sono state interpellate.
Verrà cambiata a breve la destinazione d’uso ma non è chiaro, né ci tranquillizza, il concetto di uso pubblico che può essere declinato in diversi modi, alcuni dei quali per noi inaccettabili.
Se consideriamo il progetto presentato alla stampa nel mese di febbraio dall’Amministrazione Occhiuto – in cui è previsto l’abbattimento di alcuni degli edifici esistenti, la realizzazione di un parco verde e di un edificio di culto – non troviamo nessuna corrispondenza con quanto è stato proposto da parte nostra negli accennati incontri di progettazione partecipata svoltisi negli anni passati, in cui ad ognuno di noi è stato chiesto natura e scopi delle proprie realtà associative.
Non si può trascurare che questo progetto di riqualificazione debba necessariamente prevedere una progettazione partecipata che tenga in considerazione lo status quo e le esigenze di tutti gli “abitanti” dell’area”, valorizzandone sia la vocazione che le peculiarità, così come è accaduto ed accade ancora in altre città europee rispetto ad esperienze similari di riorganizzazione e riqualificazione urbana.
Ogni decisione dovrà essere presa con la partecipazione reale e concreta di chi, in questi anni, ha costruito percorsi di inclusione; fornito servizi ai tanti invisibili che in questa città vive ai margini, supplendo alle carenze degli enti preposti; offerto una proposta culturale valida ai tanti giovani che frequentano l’area, in sostanza, costruendo di fatto un unico e grande esempio di cooperazione sociale che consideriamo enorme capitale sociale dell’intera area urbana.
Una città moderna e proiettata nel futuro, così come spesso viene definita dal Sindaco, non può prescindere da queste considerazioni. Quello che chiediamo è, dunque, un incontro immediato e pubblico con l’Amministrazione comunale per capire quali siano le reali intenzioni rispetto al progetto di riqualificazione dell’area.
Auditorium Popolare
Cpoa Rialzo
Associazione Yairaiha Onlus
Collettivo Autonomo Studentesco
Cooperativa Soccorso Speranza Onlus
Gas Cosenza – Utopie Sorridenti
Officine Babilonia